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“Enivrez-Vous!” di C. Baudelaire

March 14, 2013 No Comments

Enivrez-Vous

Il faut être toujours ivre. Tout est là : c’est l’unique question. Pour ne pas sentir l’horrible fardeau du Temps qui brise vos épaules et vous penche vers la terre, il faut vous enivrer sans trêve. Mais de quoi ? De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise. Mais enivrez-vous.

Et si quelquefois, sur les marches d’un palais, sur l’herbe verte d’un fossé, dans la solitude morne de votre chambre, vous vous réveillez, l’ivresse déjà diminuée ou disparue, demandez au vent, à la vague, à l’étoile, à l’oiseau, à l’horloge, à tout ce qui fuit, à tout ce qui gémit, à tout ce qui roule, à tout ce qui chante, à tout ce qui parle, demandez quelle heure il est ; et le vent, la vague, l’étoile, l’oiseau, l’horloge, vous répondront: “Il est l’heure de s’enivrer ! Pour n’être pas les esclaves martyrisés du Temps, enivrez-vous; enivrez-vous sans cesse ! De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise.

Bisogna esser sempre ubriachi. Tutto sta in questo: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua. Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi.

E se qualche volta, sui gradini d’un palazzo, sull’erba verde d’un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera vi risvegliate con l’ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all’onda, alla stella, all’uccello, all’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è; e il vento, l’onda, la stella, l’uccello, l’orologio, vi risponderanno: “È l’ora di ubriacarsi! Per non esser gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.

E’ un poemetto in prosa di Charles Baudelaire letto da Léo Nie.

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Portogallo, uno stato d’animo

February 16, 2013 No Comments

Il Portogallo, uno stato d’animo

Il Portogallo se ne frega, poco ma sicuro. Se ne frega delle previsioni degli economisti, del debito pubblico, della recessione, dell’Europa, anche della Spagna che gli sta appiccicata. Il Portogallo è un vecchio (se ne fregano anche del politacally correct, di dire “anziano) che cammina placido, con quello sguardo che ti ricorda come in fondo lui ne ha vista una più del diavolo e niente gli farà cambiare traiettoria, no.

E’ una riflessione di Enrico Albertini, giornalista o meglio, cronista, blogger di Anordestdiche.com
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Preghiera del Clown

May 12, 2010 No Comments

Preghiera del Clown

Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore per averci dato anche oggi la forza di fare il più bello spettacolo del mondo.
Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni,
Tu che ogni sera presti agli acrobati le ali degli angeli, fa’ che sulla nostra mensa non venga mai a mancare pane ed applausi.

Noi ti chiediamo protezione, ma se non ne fossimo degni, se qualche disgrazia dovesse accaderci,
fa che avvenga dopo lo spettacolo e, in ogni caso, ricordati di salvare prima le bestie e i bambini.
Tu che permetti ai nani e ai giganti di essere ugualmente felici, tu che sei la vera, l’unica rete dei nostri pericolosi esercizi,
fa’ che in nessun momento della nostra vita venga a mancarci una tenda, una pista e un riflettore.

Guardaci dalle unghie delle nostre donne, ché da quelle delle tigri ci guardiamo noi,
dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamante le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici.

Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono,
ma non importa, io li perdono, un pò perchè essi non sanno, un pò per amor Tuo, e un pò perchè hanno pagato il biglietto.

Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene, rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura.
C’è tanta gente che si diverte a far piangere l’umanità, noi dobbiamo soffrire per divertirla;
manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri.

di A. De Curtis


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Il viaggio

November 23, 2009 4 Comments

Il viaggio

Partirò verso un luogo dove non rimarrà nulla di queste piccole cose.
Dove non avrò bisogno che di camminare a piedi scalzi sulla terra benedetta dalle nuvole e mi lascerò avvolgere dalla pioggia che laverà ogni frammento di me passata, rinchiusa, aggrappata …
Forse domani o tra un minuto …
Non sceglierò il “quando” perché arriverà con la naturalezza di un aurora e non mi chiederò se sarà quello il momento giusto … perché lo riconoscerò.
Porterò con me le sole cose utili al mio viaggio: la luce che ho nel cuore sarà il bastone al quale mi sorreggerò, lo sguardo al cielo sarà la mia strada ed il respiro sarà il mio sorriso.
Forse domani o tra un minuto …
i miei piedi si tramuteranno in ali vibranti di libertà ed il mio corpo non sarà che battito di cuore …
Forse domani o tra un minuto … forse ora … mentre l’anima scivola sopra ogni alito di vento e raggiunge ad avvolgere il volo che ognuno ha nel proprio cuore…

Chiara


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